Caivano
CAIVANO, arrestato un 20 enne al grido di un sorvegliato: “E gguardie fuite”
CAIVANO – E’ successo mentre alcuni agenti di Polizia stavano facendo irruzione per smantellare una piazza di spaccio. Tale Umberto Palmieri, 51 anni pregiudicato non accorgendosi che alcune persone ferme ai lati di Via Adige erano in realtà poliziotti in borghese, domandava loro cosa stessero facendo. A quel punto i poliziotti hanno riconosciuto il Palmieri che in realtà a quell’ora non doveva neanche starci per strada visto che era sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale, si qualificano e bloccano il sorvegliato nella speranza che non faccia saltare l’irruzione prevista al civico 12. A quel punto il Palmieri vistosi in difficoltà spintona uno dei poliziotti e divincolandosi riesce a scappare e siccome aveva ben inteso che i poliziotti erano lì per smantellare la piazza di spaccio correndo allerta lo spacciatore tale Ferdinando Bervicato, di soli 20 anni, gridando ad alta voce “Guagliù ‘e gguardie fuite”.
I poliziotti che fortunatamente si erano già predisposti ai lati del fabbricato, sono riusciti a bloccare lo spacciatore che tentava la fuga scavalcando il muro di cinta dell’immobile. Al momento dell’arresto il Bervicato aveva in tasca sei dosi di cocaina e € 285,00. Dopo aveer visto più scambi di droga-denaro tra il Bervicato e alcuni acquirenti e interrogando poi alcuni acquirenti che hanno confermato il fatto che si rifornivano dal 20 enne per acquistare cocaina hanno potuto incastrare il pusher caivanese. Nella colluttazione uno degli agenti ha subito una forte contusione alla mano e pertanto è stato trasportato all’ospedale più vicino.
Appena arrivati in ospedale, i poliziotti notavano seduto nella sala d’attesa del pronto soccorso il sorvegliato speciale Palmieri che si era recato in ospedale per crearsi un alibi. E’ stato inutile il nuovo tentativo di fuga poiché è stato subito bloccato e tratto in arresto. Bervicato è stato arrestato dalla Polizia perché responsabile del reato di detenzione e spaccio di stupefacenti, mentre Palmieri per i reati di favoreggiamento, resistenza a P.U. e inosservanza alle prescrizioni della misura a cui è sottoposto. Entrambi gli arrestati sono stati sottoposti ai domiciliari, in attesa d’esser giudicati, stamane, con rito per direttissima.
Caivano
De Luca torna sull’argomento: “Don Patriciello non ha il monopolio della lotta contro la camorra”
NAPOLI – Non si placa la polemica intorno alle parole dichiarate dal Governatore De Luca nel suo intervento social a riguardo la satira usata nei confronti del prete Maurizio Patriciello.
Dopo il botta e risposta avuto direttamente con la Premier Meloni, il Presidente della Regione Campania è tornato di nuovo sull’argomento e alcuni minuti fa, attraverso la sua pagina social ha scritto: “In relazione al polverone sollevato dall’on. Meloni, che non ha evidentemente nulla di serio di cui parlare, è utile precisare che la mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica – quando ha presentato l’ipotesi di premierato – figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali.
Quanto a don Patriciello, sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra. Ci sono innumerevoli cittadini, lavoratori, uomini di Chiesa e giovani, che sono quotidianamente e silenziosamente impegnati in questa battaglia. E che qualcuno di noi questa battaglia la fa da cinquant’anni, e magari avendo rinunciato a ogni scorta.
Per il resto, siamo impegnati oggi in un lavoro importante e positivo, anche con il contributo fondamentale del mondo religioso, sui temi della famiglia e della relativa legge regionale a cui stiamo lavorando. E stiamo combattendo, da soli, per sbloccare le risorse decisive per aprire cantieri e creare lavoro.
Suggerirei a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia, soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”.
Il pensiero che parecchi cittadini hanno sempre formulato ma che hanno sempre represso finalmente si è palesato nelle parole del Governatore De Luca. Come li definiva Leonardo Sciascia, questi personaggi possono essere ascritti tra i “professionisti dell’antimafia” mentre c’è gente che in maniera silente e mettendo a repentaglio la propria vita, senza alcuna protezione, lotta contro la criminalità mettendo alla luce tutte le sue malefatte ogni giorno.
Caivano
CAIVANO. Occupazioni abusive al Parco Verde. Dissequestrate due abitazioni dal Tribunale del Riesame.
CAIVANO – Prosegue il processo di legalità nel comune gialloverde e precisamente al Parco Verde. I lavori della Procura volti ad individuare le occupazioni abusive all’interno dell’agglomerato caivanese stanno proseguendo e all’interno di essi c’è da registrare l’ottimo lavoro svolto dall’Avv. penalista e Prof. di Diritto Penale Michele Dulvi Corcione che è riuscito a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati per due famiglie sue assistite.
Infatti, per due famiglie caivanesi del Parco Verde è terminato l’incubo grazie al fatto che il Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere ha annullato il sequestro degli immobili che secondo la Procura della Repubblica risultavano essere occupati abusivamente.
A quanto pare, queste, sono state le uniche due famiglie a godere di tale provvedimento. Come ebbe a dire anche il Prefetto Michele Di Bari, ogni caso è a se e queste due famiglie, grazie al solerte lavoro del loro avvocato, sono riuscite a dimostrare l’effettivo lecito utilizzo del proprio immobile. Tutto bene ciò che finisce bene.
Caivano
Stupro di Caivano, chiesti 12 e 11 anni per i due maggiorenni del branco
12 anni e 11 anni e 4 mesi di reclusione per i due maggiorenni ritenuti coinvolti nelle violenze sessuali subite due cuginette di 12 e 10 anni di Caivano.
E’ quanto richiesto dalla Procura di Napoli Nord, avanzata oggi dal Pubblico Ministero, Giuseppe Vitolo, al termine della requisitoria nella quale è stato evidenziato soprattutto l’aspetto umano e sociale del comune dell’hinterland caivanese in cui l’assenza dello Stato è evidente, secondo quanto sottolineato proprio dal pm.
Per il Sostituto Procuratore di Napoli Nord il personaggio perno delle violenze sarebbe stato il 18enne Pasquale Mosca, per il quale ha richiesto 12 anni di carcere perché non sussistenti le attenuanti generiche; 11 anni e 4 mesi è – invece – la richiesta formulata per Giuseppe Varriale, 19enne.
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